Restauro Chiesetta delle Muneghette
Il 2 agosto del 2004, dopo un restauro durato più di un anno, ha avuto luogo, con una solenne cerimonia, alla presenza di autorità religiose e civili, la riapertura della piccola chiesa di Santa Maria Assunta detta delle “Muneghette”.
Questo luogo, da sempre punto di aggregazione della devozione popolare del nostro paese particolarmente legato al culto mariano, vede ogni anno rinnovata la fede per la festa dell’Assunzione della Vergine il 15 agosto.
Ancora oggi, l’antica tradizione popolare ricorda la scomparsa della statua lignea della Madonna con Bambino, che miracolosamente “si fece ritrovare” risalendo dal pozzo dove era stata gettata, vicino alla chiesetta.
L’edificio, probabilmente parte di un antico complesso ben più imponente, è quello che rimane di un antico monastero benedettino femminile, citato nei documenti fin dal XIII secolo. Ampliatosi ed arricchitosi nei secoli successivi grazie alla presenza di monache provenienti da nobili famiglie del territorio, nel 1520 venne accorpato al monastero benedettino di Sant’Anna di Padova. Verso la fine del ‘700 gran parte dei terreni comprendenti ormai solo la chiesetta passò alla famiglia veneziana dei Morosini e di mano in mano fino, agli inizi del ‘900, ai Bauce che la donarono alla parrocchia nel 1974.
Il restauro finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ma voluto e sostenuto dall’intera Parrocchia di Saonara, dall’allora Parroco don Francesco Lorenzin e poi da don Francesco Monetti e da monsignor Mario Morellato, ha visto il recupero della struttura esterna volto a salvaguardare gli affreschi che decorano l’intera area presbiteriale della chiesetta.
I dipinti, ben restaurati, si sono rivelati nel loro colore, espressività e articolazione. Sulla volta i simboli dei quattro evangelisti e Dio Padre benedicente; sulla parete di fondo una delicata Annunciazione e la presenza dei santi Francesco, Pietro, Paolo e Antonio che circondano la nicchia con la statua della Vergine; sulla parete sinistra, i santi Cristoforo, Michele, Prosdocimo e probabilmente Giustina, e di fronte Sant’Onofrio con al di sotto Giovanni evangelista, e San Benedetto circondato dalle piccole “muneghette”. Il tutto assieme ad un vigoroso e carico apparato decorativo di frutta e volute fogliacee da vita a un ciclo di affreschi, eseguito sicuramente a più mani verso la fine del ‘400, attraversato da un filo conduttore del tutto inusuale e ancora tutto da decifrare.
La speranza è che questo monumento di arte e fede rivelato nei suoi significati più profondi, grazie a una ricerca storico-artistica e filologica, possa essere sempre più rivalutato e contestualizzato all’interno della comunità religiosa e civile di Saonara.